|
Nuovi capitoli in "Le mille e una favola" e "Alla ricerca dei relitti perduti"
In questa pagina, ho voluto raccogliere le lettere
di testimonianza del VERO DOLORE e partecipazione al lutto che ha
colpito
le FAMIGLIE, la NAZIONE, LA BRIGATA FOLGORE e noi tutti,
CITTADINI ITALIANI che ancora credono nei valori,
veri pilastri della
società civile.
Daniele Moretto
Amici , qualsiasi cosa stiate facendo quando
riceverete questa mia , vi prego , fermatevi un momento e recitatela,
non vi porterà via più
di due minuti ma onorerete degnamente i nostri
caduti nell'adempimento del dovere.
Gen. Manlio Attisano
PREGHIERA DEL PARACADUTISTA
Eterno, Immenso Dio, che creasti gli infiniti spazi e ne misurasti le
misteriose profondita'
guarda benigno a noi, Paracadutisti d'Italia, che nell'adempimento del
dovere balzando
dai nostri aerei, ci lanciamo nelle vastita' dei cieli. Manda l'Arcangelo
S. Michele a nostro
custode; guida e proteggi l'ardimentoso volo.
Come nebbia al Sole, davanti a noi siano dissipati i nostri nemici.
Candida come la seta del
paracadute sia sempre la nostra fede e indomito il coraggio.
La nostra giovane vita e' tua o Signore!
Se e' scritto che cadiamo, sia! Ma da ogni goccia del nostro sangue
sorgano gagliardi figli e
fratelli innumeri, orgogliosi del nostro passato, sempre degni del nostro
immancabile avvenire.
Benedici, o signore, la nostra Patria, le Famiglie, i nostri Cari! Per
loro, nell'alba e nel tramonto,
sempre la nostra vita! E per noi, o Signore, il Tuo glorificante sorriso.
Così sia.
Pur nell’ assoluta consapevolezza
che è il momento del dolore e non delle polemiche non posso esimermi da alcune
elementari riflessioni che affido alla Vss. pagine di cronaca, quantunque
abbia a dubitare verranno mai pubblicate. Premesso che non è mia intenzione fare
l’avvocato d’ufficio della Brigata Folgore (i mitici baschi rossi non ne hanno
certo necessità), mi rammarica e non poco, assistere in queste ore tristi, alla
indecorosa gara di solidarietà da parte di certi politici locali e di comuni
limitrofi al capoluogo, alla ricerca di una mera visibilità sulle pagine locali,
tutti pronti ad esternare e pontificare sulla vicinanze alle famiglie dei
caduti, sul fatto che risiedevano nel loro territorio comunale etc. etc.
Ho ben presente i doveri ed i
compiti derivanti dal ruolo istituzionale di Sindaci, Presidenti di Provincia ed
Assessori vari, ma mi pongo egualmente la domanda di dove questi fossero alcuni
anni or sono allorchè, il loro schieramento politico di riferimento ebbe, a
livello nazionale, con una proposta di Legge, se non erro presentata dall’allora
On. Bertinotti, a chiedere lo scioglimento della Brigata Folgore da sempre
identificata, nelle loro menti contorte, come un covo di sovversivi
antidemocratici e tendenzialmente pericolosa per il costituito ordine
repubblicano. La Folgore ha scritto, fin dal 1942 nelle sabbie del deserto
africano illuminanti e gloriose pagine di Storia (con la S maiuscola) e chi
scrive, su quelle sabbie, nelle buche scavate sul Qaret El Himeimat ai limiti
della depressione di El Qattara, ove trovò la morte il Tenente Bandini, ad oltre
sessanta anni di distanza è andato ad onorarli ed ha pianto. Ed altrettante
gloriose pagine di Storia ha scritto la Folgore e con essa il ns. esercito tutto
nelle loro missioni recenti su tutto lo scacchiere mondiale. Abbiano, certi
farisei, almeno la dignità di non “stracciarsi le vesti”, non fosse altro per
una certa coerenza con le loro idee espresse in anni recenti e prendano spunto
dalle mogli, dalle mamme e dalle fidanzate dei caduti che, in coro e pur in un
momento tremendo, dichiarano di essere orgogliose dei loro Eroi. Proprio
quell’orgoglio e quella dignità che una certa classe politica italiana, (non
tutta ma pur sempre una fetta consistente) non hanno e non meritano certo di
avere.
Guido Cambrini
S.S. 222 Chiantigiana 47
53035 Monteriggioni (SI)
|
Di fronte a tanto strazio, dobbiamo ancora inchinarci al grande
sentimento
che anima lo spirito di corpo dei nostri Paracadutisti e delle
loro
Famiglie.
I mass-media hanno cercato di confondere l'appartenenza a questo
corpo come
una scappatoia al problema dell'occupazione per i nostri
giovani, ma non
hanno e non vogliono capire che il solo pensiero di far parte ad
esso è
sinonimo di AMOR DI PATRIA - ONORE - RESPONSABILITA' - FAMIGLIA
- RISPETTO,
e soprattutto l'essere consapevoli di un glorioso passato.
Non amo la televisione, ma ieri sera con gli occhi lucidi ho
cercato su
tutti i canali le varie cronache dell'accaduto.
Così facendo ho rivisto Santo Pelliccia, in prima fila accolto
tra i
paracadutisti del 5° Btg El Alamein del 186° Rgt Folgore di
stanza a
Grosseto.
Il ricordo è andato immediatamente ai giorni trascorsi insieme
in quel di El
Alamein.
Fino a quando avremo la forza di non dimenticare i nostri morti,
rimarranno
sempre vivi con noi, per darci la forza di continuare a credere
nei valori
che ci hanno trasmesso i nostri padri, al prezzo di grandi
sacrifici.
Certe volte non serve urlare ai quattro venti il nostro credo,
ma come ho
letto di una madre di un caduto, " ed ora tutti tacciano e cada
il silenzio
in questo momento di lutto".
Con il cuore gonfio di tristezza e con profonda umiltà, il mio
pensiero va
ai caduti ed alle loro famiglie.
Garbin Pietro
VERONA
pietro.garbin@sensisrl.it |
|
Mi unisco al dolore immenso di tutte le
persone che amano la "Folgore" senza
pregiudizi o polemiche, inutili in questo momento.
Il silenzio ed il rispetto per chi non ha esitato e non esita a donare la
propria vita per il prossimo è d'obbligo.
Io sono molto orgogliosa di essere figlia di un Parà reduce di El Alamein,
proprio del 186°...
W la Folgore sempre!
Claudia Rolla
Stavo tornando da Milano per lavoro quando ho sentito alla radio dell' attentato
a kabul e dei nostri Caduti della Folgore..mi ha preso una stretta al
cuore incredibile che mi ha lasciato attonito, senza parole. Hanno dato la loro
giovane vita per una causa in cui credevano, e c' è ancora qualche "politico"
che pensa solo a mantenere alto il proprio pensiero e a sbandierarlo in
televisione, senza pensare allo strazio delle famiglie rimaste senza un figlio,
un padre, un fratello. Io credo solo che sia giusto onorare questi ragazzi
ricordandoli nelle nostre preghiere e nei nostri cuori, anche se non li
conoscevamo, anche se non sapevamo nulla di loro. "Dio degli eserciti accogli
gli spiriti di questi ragazzi in quell' angolo del cielo che riserbi ai martitri
e agli eroi" Ten. Col. Alberto Bechi Luserna, morto per la Patria
Tajoli Matteo Verona
Mai come in questi casi le parole appaiono insufficienti ad esprimere
cio'che si prova dentro, il dolore per i Caduti e per le loro Famiglie, chiamate
a sostenere una prova terribile.
Ancora piu' triste e' il dover assistere, da piu' parti, a strumentalizzazioni e
a dimostrazioni di pseudosociologia a buon mercato (ancora la favola della
divisa come alternativa occupazionale). Evidentemente, per alcuni (troppi) e'
ancora troppo difficile rendersi conto che certe scelte di vita hanno poco a che
fare con considerazioni utilitaristiche.
Ai nostri Caduti di oggi l'ultima frase dell'epigrafe composta dal Tenente
Colonnello Alberto Bechi Luserna per i Caduti di un'altra epoca e di un altro
luogo: "Viandante, arrestati e riverisci. Dio degli Eserciti, accogli gli
spiriti di questi ragazzi in quell´angolo di cielo che riserbi ai martiri ed
agli Eroi".
Nessun discorso, nessuna retorica al mondo potrebbe costituire epitaffio piu'
degno ed espressivo.
Roberto Tallini
Roma
Mio
padre era uno dei "Leoni" di El Alamein mancato recentemente durante un
pellegrinaggio in quei luoghi,
esso faceva parte del 186° come i sei militari vigliaccamente uccisi.
In
occasione delle sue esequie un picchetto d'onore del 186° è venuto da Siena per
rendergli l'ultimo omaggio.
sempre riconoscente mi unisco al dolore delle famiglie e dei commilitoni, sicuro
che Papà da lassu'
unitamente a tutti gli altri "Eroi" della folgore dirà una preghiera per loro
e ne darà degna accoglienza con un tonante . . . . . .
.
Folgore !
Luigi Zagati
luzagati@tin. it
Onore ai Caduti!
Tenente Antonio Fortunato
PRESENTE
Serg.Magg. Roberto Valente
PRESENTE
1^CM Matteo Mureddu
PRESENTE
1^CM Giandomenico Pistonami
PRESENTE
1^CM Massimiliano Randino
PRESENTE
1^CM Davide Ricchiuto
PRESENTE
FOLGORE!
Par. Ronco Bruno
MONZA
|
|
|
|
|
Caro Daniele, leggo con emozione sia
della tua iniziativa che quanto già
pubblicato.
Grande è lo sgomento per questi nomi che si aggiungono
alla lista dei nostri
Caduti, ed è anche difficile trovare parole nuove per un
sentimento e per un
dolore che purtroppo, nuovo non è.
Navigando troviamo spesso lo stemma della Folgore, ...
poco o nulla delle
altre divisioni di El Alamein, la Pavia, L'Ariete, la
Littorio, la
Brescia....... non ci sono più, non c'è un sito
ufficiale che ricordi la
storia e i caduti di ognuna, è rimasta la Folgore che mi
ha sempre fatto
ammirare e pensare i suoi uomini come depositari della
memoria e del
coraggio dei nostri Ragazzi, coraggio sempre dimostrato
nel fare, nel
parlarne e nel ricordare, anche quando non era
conveniente farlo.
Considero la Folgore un mito e oggi provo dolore
guardando il
telegiornale... rivedo i miei nonni con una foto fra le
mani..
un abbraccio Diego
Ti allego lo stemma e due righe ..
|
|
Per tutti
noi abituati a navigare per siti, cercando storia, valori, emozioni e a
volte qualcuno a noi vicino, è impossibile non portarsi nel cuore
questo
stemma, uno scrigno che oggi accoglie, accanto ai ragazzi di El
Alamein e a tutti i nostri Caduti, anche queste giovani vite.
Grazie
Folgore
Diego Tonelli
|
|
|
Promossa dagli ex
paracadutisti di Trani su iniziativa dell'avv.
Emanuele Tomasicchio, si è svolta a Trani, domenica
20 settembre 2009, una cerimionia di commemorazione
in onore dei Parà caduti a Kabul il 17 settembre
scorso.
Dopo l'alzabandiera, i
paracadutisti di Trani hanno deposto una corona di
alloro ai piedi del monumento ai caduti, ubicato
nella villa comunale cittadina; subito dopo il
maestro Anastasia ha intonato con la tromba le note
del silenzio cui ha fatto seguito la recita della "
Preghiera del paracadutista ".
Subito dopo, al richiamo
del Presidente della sezione dell'Associazione
Nazionale Paracadutisti d'Italia, i baschi amaranto
hanno risposto con il loro : " FOLGORE ! ".
Forte la commozione del
pubblico presente, fra cui è stato notato più d'uno
con gli occhi velati dalle lacrime.
All'invito dei Parà di
Trani hanno aderito e sono intervenuti numerosi con
i loro labari : l'Associazione Paracadutisti di
Bari, quella di Foggia e quella di Barletta, oltre i
rappresentanti di varie associazioni d'arma, fra cui
i Carabinieri in congedo e l'Unione Nazionali
Ufficiali in congedo.
E' altresì intervenuto,
gradito ospite, il Sindaco di Trani.
L'avv. Tomasicchio, al
termine della cerimoinia, ha dichiarato : " Desidero
esprimere il ringraziamento più caloroso a tutti gli
intervenuti, a cominciare dai Parà di Bari, Foggia e
Barletta ( oltre che ai rappresentanti delle
Associazioni d'Arma ed al Sindaco di Trani ), che
hanno accolto l'invito dei paracadutisti, civili e
militari di Trani, per rendere un doveroso e
siginificativo omaggio ai caduti di Kabul. Abbiamo
organizzato questa breve cerimonia in ventiquattr'ore
per rispondere ad un irrefrenabile moto del nostro
animo, pieno di dolore, ammirazione e gratitudine
nei confronti di tutti coloro i quali hanno versato
il loro sangue nell'adempimento del dovere e nel
nome di un Ideale : la Patria ".
|
|
Caro Daniele, oltre ad
essere carrista (prima di tutto) sono anche paracadutista. Dunque mi
unisco al tuo commovente pensiero.
"Cuori d'acciaio all'erta,
il cielo è una pedana...". Folgoreeee!!! Ciao. Mimmo
Gen. Domenico Schipsi
|
Vi invio copia di un articolo apparso oggi su Il Messaggero....
Roberto
Martedì 22 Settembre 2009 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ROMA - Non passava
inosservato con la divisa bianca originale, le medaglie al valore, i
continui saluti da parte di ogni basco amaranto giovane e meno.
«E´ il nostro simbolo», spiegava un parà rivolto a Santo Pelliccia,
86 anni, reduce della battaglia di El Alamein, dove morirono
nell´ottobre del ´42, quattromila soldati della Folgore.
Una battaglia memorabile, nel deserto egiziano, lui faceva parte del
IV battaglione paracadutisti, era il più giovane. Dopo quattro anni
di prigionia, circa 1.400 superstiti fecero ritorno alle loro case.
«La mattina del 6 novembre - ricordava ieri fiero, mentre intorno a
lui si creava come sempre un capannello di fan - non ci siamo
arresi, non ci hanno catturato. Abbiamo smesso di combattere, perché
non avevamo più niente. E gli inglesi ci hanno reso l´onore delle
armi, ci hanno ordinato di distruggerle. Eravamo italiani, non
eravamo fasci. Invece in Italia ci hanno sempre ignorati, mentre
l´allora primo ministro inglese Churchill lodò le nostre gesta
dicendo "dobbiamo inchinarci davanti ai leoni della Folgore"».
Mentre parla gli animi dei paracadutisti si infiammano, rivendicano,
straparlano.
Ma oggi non è giorno di polemica. Ci sono sei caduti, che lui
conosceva personalmente, se li ricorda bene uno per uno. «Li ho
incontrati a Siena, Livorno - continua Santo Pelliccia, croce di
guerra - Oggi mi sono avvicinato ai familiari, ma non sono riuscito
a parlare, non me l´aspettavo, dalla bocca non è uscito nulla. Così
li ho solo abbracciati, non mi era mai successo».
|
Alla cortese attenzione del Dott. Giovanni
Pontara.
Ufficio Scolastico Provinciale di Verona
Premetto che non è mia intenzione polemizzare
ma solo evidenziare un dato di fatto.
Mi figlio frequenta
la Scuola Media Statale “ Don Milani” di San
Massimo, Verona.
Quando ieri è rientrato a casa gli ho chiesto
se nella sua classe fosse stato rispettato il minuto di raccoglimento come
previsto per tutte le scuole all'inizio della cerimonia funebre, proclamato dal
Consiglio dei Ministri in concomitanza con i funerali dei parà caduti a Kabul,
celebrati a Roma, nella Basilica di San Paolo.
Con stupore ho appreso che il fatto era stato
del tutto dimenticato.
Né una parola, ne un suono di campanella,
nessuno si è fatto promotore di alcuna iniziativa.
Non voglio alzare nessuna bandiera di alcun
colore.
È vero che il nostro futuro è mirato verso un
mondo multirazziale.
Ma non possiamo perdere in questo modo ogni
traccia della Nostra Storia e dei Valori che ci hanno trasmesso i nostri Padri.
Non è un problema pedagogico di comunicazione
con i nostri ragazzi.
Sono più svegli di quello che crediamo, forse
superficiali, ma la colpa è di noi adulti che a parte le futilità di cui li
circondiamo quotidianamente, non li coinvolgiamo con obiettività e umiltà in
argomenti più costruttivi..
Non è nazionalismo di parte, ma cercare di dare
un minimo di orgoglio di appartenenza ad uno Stato qual’ è l’Italia,
bistrattata e ridicolizzata per le innumerevoli “baruffe chiozzotte” che
riempiono i nostri quotidiani.
Spero che nel prossimo futuro, fuori da ogni
strumentalizzazione politica, si riesca con umiltà e sentimento a rendere il
dovuto merito a chi in nome della Patria, sacrifica la propria vita per un
giusto ideale, dentro o fuori dal territorio nazionale, in armi e non.
Ringraziando per l’attenzione concessami, porgo
distinti saluti.
Garbin
Pietro
La risposta immediata:
Egregio Sig. Garbin,
La ringrazio per la cortese segnalazione. Sarà
mia cura verificare i fatti. Ritengo si possa trattare di uno spiacevole
disguido.
Il mio Ufficio aveva trasmesso alle scuole
l’invito ad esporre le bandiere a mezz’asta; l’orario per il minuto di silenzio
è stato comunicato dal Ministero attraverso la rete interna e può essersi
verificato qualche disguido di lettura.
Condivido pienamente le sue osservazioni sul
valore formativo che occorre trarre anche da queste tragiche esperienze; le
assicuro l’impegno della nostra Scuola a partire dai Dirigenti Scolastici che
quel giorno, riuniti con me, hanno onorato con il silenzio la memoria dei nostri
soldati caduti.
Distinti saluti.
f.to Giovanni Pontara Dirigente U.S.P. Verona
Sig. MORETTO io non so quale orientamento politico lei abbia o a quale
schiaramento appartenga....ma queste parole e questo suo comportamento le fanno
onore come persona e come italiano. Da anni oramai nel mio meraviglioso paese si
è tornati a respirare un clima che ricorda bui tempi recentemente
trascorsi....Manca la coscenza di popolo, di patria, di italianità (intesa come
storia,cultura,lingua,abitudini,credenze, speranze di questa terra), ma la cosa
che mi provoca più disgusto è che gente "mia", gente di questa terra, faccia di
tutto per far scomparire la nostra cultura il nostro essere italiani a tutto
vantaggio di chi...o cosa....Sono sicuro(?) che sia stata una svista il non
disporre la bandiera mezz'asta....ma sono altresi convinto che se fossero stati
altri individui non sarebbe successo, come non sarebbe accuduto che istituti
scolastici con scuse che, nella loro arroganza, insultano il paese, la memoria,
oltre che l'intelligenza.....Qui come nella mia città, come in alcune altre
l'aria è sempre più avvelenata. La ringrazio perchè mi dimostra che esistono
ancora persone diverse come me....E mi scusi lo sfogo, ma mi creda, ho tanto di
quel veleno dentro dato tanto dallo schifo che vedo intorno ogni giorno, tanto
dalla mia frustrazione per come ho le mani legate, tanta amarezza, tanto
disincanto, tanto dolore.... la saluto
Luca
.
i n
questi giorni di riflessione
e di mille perché, ho trovato in un libro scritto da Francesca Perna, in
ricordo del fratello
Capitano della Brigata Aeromobile “Friuli”, deceduto in un incidente stradale al
rientro dall’Iraq, lo
scritto di un soldato anonimo:
Io sono stato quello che gli altri non
volevano essere.
Io sono andato dove gli altri non
volevano andare.
Io ho portato a termine quello che gli
altri non volevano fare.
Io non ho preteso mai niente da quelli
che non danno mai nulla.
Con rabbia ho accettato di essere
emarginato, come se avessi commesso uno sbaglio,
ho visto il volto del terrore,
ho sentito il freddo morso della paura,
ho gioito per il dolce gusto di un
momento d’amore,
ho pianto,
ho sofferto,
e ho sperato ….
Ma più di tutto,
io ho vissuto quei momenti che gli
altri dicono sia meglio dimenticare.
Quando giungerà la mia ora, agli altri
potrò dire che sono orgoglioso per tutto quello che sono stato.
Pietro Garbin, Verona
Il mio sogno era quello di entrare nell'Arma dei Carabinieri.
Ho rinunciato a questo sogno per la mancanza
di quel coraggio e di quello spirito di sacrificio
(oltre che di centimetri sufficienti per l'arruolamento!) che, sono convinta,
anima ogni appartenente ad un qualsiasi corpo militare.
E la rabbia sale prepotente
quando gli appartenenti a questi corpi militari vengono accusati di essere dei mercenari,
che fanno questo lavoro solamente per i soldi.
Perchè la Vocazione che li anima, lo spirito patriottico e l'orgoglio di servire il proprio Stato,
ritengo siano superiori a qualsiasi altro sentimento, anche alla paura dela morte.
Fiera di essere Italiana
Monica Petta
Treviso
|
|
|
Ciao,
sono tornato l' altra notte....lunedi mattina mentre in Italia
si celebravano i funerali di Stato ,noi, per uno strano disegno
del destino, avevamo in programma l' escursione al Sacrario. Io
, un carabiniere e due Ragazzi della Folgore (di cui uno che era
tornato dall' Afganistan da un mese) abbiamo organizzato una
piccolissima cerimonia carica di emozioni alla quale hanno
partecipato molti turisti presenti; il figlio di 9 anni
del carabiniere a deposto un piccolo mazzo di fiori su
una lapide che "v' ha nel mezzo una scritta che vale piu' d' un'
intera epigrafe: << F O L G O R E >>.
A chi la capisce essa dice:
<<Fra le sabbie non più deserte son qui di presidio per
l´eternità i Ragazzi della Folgore,
fior fiore d´un popolo e d´un esercito in armi.
Caduti per un´idea, senza rimpianto, onorati nel ricordo dallo
stesso nemico,
essi additano agli italiani, nella buona e nell´avversa fortuna,
il cammino dell´onore e della gloria.
Viandante, arrestati e riverisci.
Dio degli eserciti,
accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell´angolo di cielo,
che riserbi ai martiri ed agli eroi>>" |
Tabasso Riccardo
|
|
|
|
|
|